anpinizzalingotto

A.N.P.I Sez. "G. Perotti – A. Appendino" Nizza Lingotto Millefonti Filadelfia (Torino)

La sezione ANPI Nizza Lingotto aderisce all’appello per la liberazione immediata di Dana Lauriola, firmato da oltre un centinaio di membri del corpo accademico, giuristi, intellettuali ed esponenti del mondo della cultura. Dana, attivista notav, è detenuta in carcere da ormai quasi sei mesi per aver parlato in un megafono durante una manifestazione.

Posted by anpinizzalingotto su 6 marzo 2021

Alla Ministra della Giustizia

prof. Marta Cartabia

Al Garante nazionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale

Mauro Palma

Al Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale per il Piemonte

Bruno Mellano

e, per conoscenza

Al Tribunale di sorveglianza di Torino

Dana Lauriola, militante No Tav, è in carcere dal 17 settembre 2020 ‒ e, dunque, da quasi sei mesi ‒ in esecuzione di una condanna a due anni di reclusione per il reato di violenza privata (per il quale, con il bilanciamento tra aggravanti e attenuanti, la pena prevista dalla legge parte da 15 giorni).

I fatti per cui è stata condannata risalgono a nove anni fa e sono stati commessi nel corso di una manifestazione di protesta e di solidarietà con Luca Abbà, agricoltore valsusino in quei giorni in bilico tra la vita e la morte dopo essere rimasto folgorato su un traliccio dell’alta tensione su cui si stava arrampicando, inseguito da un agente di polizia, in un’azione dimostrativa contro l’apertura del cantiere della Nuova linea ferroviaria Torino-Lione. La manifestazione si concluse con il blocco, per alcuni minuti, delle sbarre dei caselli di accesso all’autostrada Torino-Bardonecchia. Il danno subito dalla società concessionaria dell’autostrada per il mancato pagamento del pedaggio da parte degli automobilisti in transito è stato quantificato dal tribunale in 777 euro e a Dana Lauriola è stato contestato «di avere, usando un megafono, intimato agli automobilisti di transitare ai caselli senza pagare il pedaggio, indicando le ragioni della protesta». Diventata definitiva la sentenza, Dana Lauriola ha chiesto di scontare la pena in misura alternativa, ma il Tribunale di sorveglianza di Torino ha respinto l’istanza, pur in assenza di precedenti condanne definitive e nonostante l’esistenza di un lavoro stabile di notevole responsabilità e le valutazioni ampiamente favorevoli dei servizi sociali dell’amministrazione della giustizia. La motivazione del rigetto è che Dana Lauriola «non ha preso le distanze» dal movimento No Tav e che il suo domicilio «coincide con il territorio scelto come teatro di azione dal movimento No Tav, il quale ha individuato il cantiere di Chiomonte per la realizzazione della futura linea dell’Alta Velocità come scenario per frequenti manifestazioni e scontri con le Forze dell’ordine».

La vicenda ci lascia sbigottiti/e e preoccupati/e, come cittadini e cittadine impegnati/e nell’associazionismo, nella politica, nell’informazione, nel mondo dell’arte e della cultura. Per la sorte di Dana e per il trattamento del dissenso nel nostro Paese.

Non entriamo, qui, nel merito della qualificazione giuridica dei fatti e di altri aspetti (pur inquietanti) inerenti la ritenuta responsabilità di Dana e la concezione del concorso di persone nel reato sottesa alla condanna, ma denunciamo, da un lato, l’evidente sproporzione tra i fatti (commessi senza violenza alle persone e con un danno patrimoniale di assoluta modestia) e la pena e, dall’altro, la sorprendete anomalia della mancata concessione di una misura alternativa al carcere (pur consentita dalla legge e coerente con le condizioni soggettive di Dana). Il nostro stupore e la nostra preoccupazione, poi, aumentano guardando alle motivazioni con cui l’istanza di misura alternativa è stata respinta: Dana non può beneficiare della pena alternativa e, quindi, merita il carcere per aver tenuto fermi i propri «ideali politici» e la propria opposizione al Tav e perché abita nella valle in cui ci sono i suoi affetti, i suoi interessi, i suoi compagni di vita e di militanza!

Percepiamo la carcerazione di Dana come una grave ingiustizia sul piano personale e come un pesante attacco alla libertà di tutti di manifestare ed esprimere le proprie idee e di dissentire da scelte politiche ritenute sbagliate e dannose. La nostra denuncia e la nostra preoccupazione sono condivise dalla grande maggioranza di una valle che da trent’anni chiede inutilmente di essere ascoltata e da molti cittadini e cittadine che non sono contrari alla Nuova linea ferroviaria ma hanno a cuore le libertà e i diritti fondamentali.

Per questo vi chiediamo, ciascuno nell’ambito delle proprie competenze, di adottare ogni iniziativa utile a favorire l’immediata scarcerazione di Dana: per porre rimedio a un’ingiustizia in atto, per dare un segnale di attenzione ai temi implicati dalla vicenda, per ripristinare condizioni di agibilità politica anche (e soprattutto) per chi dissente.

4 marzo 2021

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Lettera al Rettore dell’Università di Torino in merito ai fatti del 13 febbraio

Posted by anpinizzalingotto su 12 novembre 2020

Associazione Nazionale Partigiani d’Italia – Ente Morale con D.L. 224 del 5 aprile 1945

alla c.a. prof. Stefano Geuna

Rettore dell’Università degli Studi di Torino 

LETTERA APERTA SUI FATTI DEL 13 FEBBRAIO 

Dopo una tanto lunga quanto vana attesa di una presa di posizione ufficiale da parte delle Autorità Accademiche in relazione ai fatti accaduti il 13 febbraio 2020 al Campus Einaudi, l’ANPI si è risolta a sollecitare risposte concrete su una vicenda che ha turbato le nostre coscienze e che suscita ancora, per le sue ricadute, gravi preoccupazioni nel mondo dell’antifascismo non solo torinese.

I fatti sono noti. 

Il 13 febbraio scorso si è tenuta una conferenza / lezione “Fascismo, colonialismo, foibe”, da noi  organizzata e da Voi autorizzata, con la partecipazione dello scrittore Moni Ovadia e del giornalista e storico Stojan Spetic, evento da noi fortemente voluto per informare ed approfondire le tematiche post belliche del confine orientale, contrastando le tesi revisionistiche e manipolatorie dirette a sminuire il valore della lotta partigiana che anche in quei territori liberò l’Italia dal nazifascismo.

Accadde che un gruppo di aderenti al FUAN, scortati da ingenti forze di polizia in assetto antisommossa, intervenne con un volantinaggio, proprio in concomitanza con il convegno, con l’evidente finalità di provocare e probabilmente di disturbare il regolare svolgimento dell’evento.

Il manipolo venne fronteggiato dagli studenti antifascisti per proteggere i relatori, ricordiamo uno ebreo e l’altro sloveno, e quindi potenziali obiettivi del fanatismo di destra.

Alla azione degli studenti antifascisti, in assenza di qualunque atto violento, venne risposto con violente quanto immotivate cariche di polizia, cui seguirono quattro arresti ed in seguito trentuno denunce penali con l’applicazione di misura cautelari durissime.

L’ANPI, da anni ormai, soprattutto sotto la Presidenza della compianta Carla Nespolo, si sta impegnando a coinvolgere le nuove generazioni nella conoscenza storica della lotta partigiana e nell’azione quotidiana dell’antifascismo e dei suoi valori etici e culturali.

La domanda che oggi Vi poniamo è la seguente: come mai i vertici dell’Istituzione preposta a promuovere la formazione culturale ed etica di giovani cittadine/i, responsabili e democratici, non si sono pronunciati sulla provocazione posta in essere in quella giornata?

Abbiamo atteso con fiducia una presa di posizione ferma e determinata da parte dell’Autorità accademiche, ma tale attesa è stata del tutto vana.

Non possiamo infatti credere che meri problemi di equilibrio politico possano avere determinato un assordante silenzio su una vicenda dai contorni davvero allarmanti.

La lapide posta all’ingresso del Senato accademico, in memoria dei docenti che non giurarono fedeltà al regime, ricorda a tutti che l’antifascismo è lo spartiacque del nostro vivere civile.

Ricordiamo anche il Prof. Paolo Braccini, docente di agraria e medicina veterinaria, che nell’autunno 1943 diresse l’organizzazione delle prime formazioni partigiane in Piemonte e rappresentò il Partito d’Azione nel primo Comando militare regionale piemontese del CLN: il 31 marzo 1944 a seguito di una delazione venne arrestato dagli agenti della Federazione dei Fasci Repubblicani di Torino, condannato a morte dal Tribunale speciale per la Difesa dello Stato e fucilato il 5 aprile 1944 al Poligono Nazionale del Martinetto di Torino da un plotone della Guardia Nazionale Repubblicana, con gli altri sette compagni di lotta del Comitato militare.

Ricordiamo altresì il ruolo della Commissione Università e Politecnico, legata al CLN regionale e torinese (di fatto un CLN Universitario), che si formò a partire dalla primavera del 1944, lottando attivamente contro il nazifascismo: ne facevano parte i docenti Mario Allara, Ludovico Geymonat, Romolo Deaglio, Renato Einaudi, Giovanni Venturello, Fabio Visentini e lo studente Giovanni Cairola. 

I giovani antifascisti, in quella giornata, hanno incarnato lo spirito dei Padri costituenti. Ora tocca agli adulti, agli intellettuali, ai cittadini tutti, garantire l’effettività di quei principi scolpiti nella Carta del 1948.

E non si dica che la democrazia concede il diritto di manifestare a chiunque, in particolare contro eventi culturali ritenuti non conformi alla delirante ideologia revisionistica: l’accettazione del dialogo democratico ed il ripudio del fascismo rappresenta infatti la precondizione per ogni dialogo. 

Con il dilagare di pericolose teorizzazioni e violente pratiche a sfondo xenofobo, omofobo, sessista e classista, una presa di posizione ferma e senza tentennamenti da parte Vostra, a nostro giudizio, non è più eludibile. 

    Torino, 10 Novembre 2020

Firme: 

Sezione A.N.P.I. “68 Martiri” di Grugliasco

Sezione A.N.P.I. “G. Perotti – A. Appendino” Nizza-Lingotto-Filadelfia-Millefonti di Torino

Sezione A.N.P.I. “Concetto Campione” di Nichelino

Sezione A.N.P.I. “Boris Bradac” di Chivasso

Sezione A.N.P.I. “Baroni-Frachetti-Rolando-Ballario” V Circoscrizione di Torino

Le Sezioni A.N.P.I. Valsusa

Sezione A.N.P.I. intercomunale “Mario Jannon” Condove-Caprie-Valmessa

Sezione A.N.P.I. “Circolo della Resistenza” di Avigliana

Sezione A.N.P.I. “F. Ferrario – G. Peirolo” Bussoleno-Chianocco-Foresto

Sezione A.N.P.I. “Vincenzo Blandino” di Sant’Ambrogio di Susa

Sezione A.N.P.I. Sant’Antonino-Vaie

Sezione A.N.P.I. Chiusa San Michele

Sezione A.N.P.I. “Maria Teresa Gorlier e Attilia Ronsil” Chiomonte Alta Valle Susa

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Fascismo, colonialismo, foibe e uso politico della memoria: giovedì 13 febbraio a Torino un incontro con Moni Ovadia e Stojan Spetič

Posted by anpinizzalingotto su 6 febbraio 2020

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Un incontro il 13 febbraio all’Università di Torino per discutere con Moni Ovadia e Stojan Spetič dell’uso politico della memoria per la manipolazione delle verità storiche.

«Fascismo, colonialismo, foibe – Il trattato di pace del 10 febbraio 1947 nella memoria europea», è il titolo della giornata di studi che si tiene giovedì 13 febbraio a partire dalle 15:30 nell’aula D5 del Campus Luigi Einaudi, in via Lungo Dora Siena 100/A, a Torino.

Ultimo di un ciclo di incontri che ha visto la partecipazione, fra gli altri, dello storico Eric Gobetti, il dibattito sarà un momento di riflessione sui tragici avvenimenti del confine italo-jugoslavo e sulle contraddizioni emerse a seguito dell’introduzione della “Giornata del Ricordo”.

A dare vita al confronto saranno il giornalista, già senatore del PCI, Stojan Spetič e l’uomo di teatro e attivista dei diritti umani, Moni Ovadia.

L’incontro è organizzato dalle sezioni Anpi “68 Martiri” Grugliasco, Anpi Nizza Lingotto, V Riunite Torino, e dal comitato “Mamme in piazza per la libertà di dissenso”.

Hanno aderito all’iniziativa le sezioni Anpi di Bussoleno, Chivasso, Nichelino e Venaria.

Comitato di sezione

Anpi Nizza-Lingotto

http://www.facebook.com/anpinizzalingotto

anpinizzalingotto.wordpress.com

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Italiani in Jugoslavia: da occupanti a partigiani – Una serata con Eric Gobetti

Posted by anpinizzalingotto su 21 gennaio 2020

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Un incontro con lo storico Eric Gobetti il 4 febbraio al Barrito di Torino

Martedì 4 febbraio alle 20:45 nella Casa del Quartiere Barrito in via Tepice 23 a Torino,

si svolgerà l’incontro «Italiani in Jugoslavia durante la Seconda Guerra Mondiale: da occupanti a partigiani», per ripercorrere e analizzare una triste pagina della storia italiana.

Interverrà lo storico Eric Gobetti, autore di libri e documentari sulla storia della Jugoslavia e della sua occupazione da parte dell’Italia.

L’incontro è a cura delle sezioni ANPI di Grugliasco, Nizza-Lingotto e V Riunite Torino e del comitato “Mamme in piazza per la libertà di dissenso”.

La serata fa parte di un ciclo di incontri che culminerà il 13 febbraio con:

«Fascismo, colonialismo, foibe – Il trattato di pace del 10 febbraio 1947 nella memoria europea», che si tiene alle 15:30 nell’aula D5 del Campus Luigi Einaudi di Torino. Vi parteciperanno Stojan Spetič, giornalista già senatore PCI, e Moni Ovadia, uomo di teatro e attivista dei diritti umani.

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BRIGATA EBRAICA – l’ennesima montatura pro Israele?

Posted by anpinizzalingotto su 8 aprile 2019

Venerdì 12 aprile h 21

Circolo La Tampa

Incontro con Marco Da Ros

Perché qualche migliaio di sionisti che ebbero un ruolo insignificante nella lotta al nazifascismo vengono da qualche anno così tanto celebrati dalla macchina della propaganda pro-Israele in occasione del 25 aprile?

Evidentemente perché la Brigata Ebraica fu uno degli embrioni dell’esercito israeliano, e strumento politico per ottenere dagli Alleati l’avallo alla pulizia etnica della Palestina del 1948. La formazione di una “Brigata Ebraica” fu un obiettivo
accanitamente perseguito dai sionisti per tutta la prima metà del Novecento (in particolare dai sionisti revisionisti, la corrente più affine al fascismo).

Ripercorrendo per sommi capi la storia di questa minuscola compagine e confrontandola con quella complessiva dei milioni di ebrei che lottarono contro il nazifascismo, l’operazione propagandistica israeliana appare in tutta la sua evidenza.

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25 aprile 2019 – 74° anniversario della Liberazione

Posted by anpinizzalingotto su 6 aprile 2019

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L’ANPI Nizza Lingotto invita tutti all’annuale corteo del 25 APRILE

Contro le ingiustizie sociali, per la Liberazione!

Corteo resistente

Ritrovo e partenza da piazza Bengasi ore 10.00

Arrivo al cippo Italia 61

Con interventi di
Rosa e Paola, compagne del tavolo di genere di PaP
Eddi e Jacopo, volontari torinesi YPJ Ypg a sostegno della rivoluzione curda nella Siria del nord

Ecco il programma delle iniziative elaborato dalla sezione Nizza Lingotto per il 25 aprile 2019:
– venerdì 12 aprile ore 21 al circolo La Tampa, incontro con Marco Da Ros dal titolo “BRIGATA EBRAICA – l’ennesima montatura pro Israele?”.
– sabato 13 aprile ore 10 ritrovo in corso Traiano 77 angolo piazzetta Confalonieri per la BICICLETTATA attraverso il quartiere, per la posa dei fiori sulle lapidi dei partigiani caduti durante la resistenza.
– giovedì 25 aprile ore 10 CORTEO da piazza Carducci al Cippo di Italia 61

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Assemblea di Sezione e tesseramento 2019

Posted by anpinizzalingotto su 1 marzo 2019


E’ convocata per il giorno sabato 9 marzo 2019 alle ore 15,30, presso il circolo Mario Dravelli, in strada Praciosa 11 a Moncalieri,
l’Assemblea Ordinaria Annuale della Sezione A.N.P.I. G. Perotti A. Appendino – Nizza Lingotto Millefonti Filadelfia.
Di seguito l’ordine del giorno:
– relazione delle attività svolte dalla sezione durante il 2018
– approvazione del bilancio consuntivo 2018 e preventivo 2019
– rinnovo delle cariche sociali: proposta di nuovi componenti da inserire nel comitato di sezione (direttivo)
– analisi della situazione politica attuale
– programma delle iniziative proposte per il 2019
– interventi
Siete tutti invitati a partecipare attivamente ai lavori dell’Assemblea, portando il vostro contributo di idee e proposte per l’attività della sezione.
Sarà inoltre possibile rinnovare la tessera per l’anno 2019 per condividere il programma delle iniziative dell’associazione.
Il Comitato della Sezione A.N.P.I.
G. Perotti A. Appendino – Nizza Lingotto Millefonti Filadelfia (Torino)

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8 dicembre 2018 corteo NoTav

Posted by anpinizzalingotto su 23 novembre 2018

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Premio Balmafol Resiste 2018 a Nicolò Mirandola

Posted by anpinizzalingotto su 4 luglio 2018

La Sezione Nizza Lingotto ha aderito all’iniziativa della sezione  ANPI Foresto Bussoleno Chianocco sull’assegnazione del Premio Balmafol Resiste 2018 a Nicolò Mirandola.

Il premio sarà consegnato alla mamma di Nicolò, che da lunedì ha iniziato lo sciopero della fame in segno di protesta, sabato 7 luglio alle ore 10,00 davanti il carcere Lorusso e Cotugno di Torino.
Di seguito il comunicato dell’iniziativa:
Da ormai 3 mesi Nicolò si trova rinchiuso nel carcere delle Vallette, a Torino, per aver partecipato alla manifestazione antifascista contro Casapound del 22 febbraio scorso nel capoluogo piemontese.

Dopo diverse richieste di scarcerazione, il GIP (giudice per le indagini preliminari) gli ha concesso i domiciliari, vincolandoli però all’assegnazione del braccialetto elettronico, che non essendo però disponibile al momento fa sì che Nico rimanga in carcere. Questo accade perché i braccialetti elettronici vengono disposti come misure alternative al carcere ben sapendo che non sono disponibili in numero sufficiente, e molti detenuti si trovano in questa assurda situazione.

Nicolò è accusato principalmente di reati in concorso, coi quali non gli vengono contestate azioni specifiche se non la sua semplice presenza al corteo antifascista. Tutta l’operazione, orchestrata dalla Procura di Torino e richiesta a gran voce da tutti i partiti e dall’allora ministro degli interni Minniti, tuttora colpisce diversi altri antifascisti e antifasciste di Torino con firme, obblighi di dimora e arresti domiciliari. La frettolosità e l’inconsistenza dell’apparato probatorio dell’accusa delinea un’inchiesta dal forte carattere punitivo, politico e strumentale. Un vero e proprio esempio di che cosa voglia dire realmente la giustizia in questo paese: uno strumento di controllo del conflitto sociale e un’arma in mano alla classe dirigente.

Difficile non accorgersi dell’ipocrisia di chi qualche mese fa invocava, agitando le manette, punizioni esemplari per gli antifascisti, e ora si scandalizza delle politiche razziste del governo giallo-verde paventando un imminente ritorno del ventennio.

Chiediamo a tutti i sinceri antifascisti e antifasciste di sottoscrivere e alimentare questa campagna per la liberazione di Nicolò e di tutti gli antifascisti sottoposti a misure cautelari. Il presidio sarà un’occasione importante per far arrivare la nostra voce e la nostra solidarietà a Nicolò e fargli sentire che non è solo.

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25 Aprile 2018 – Festa della Liberazione

Posted by anpinizzalingotto su 16 aprile 2018

Mercoledì 25 Aprile 2018

Piazza Bengasi ore 10

Corteo della Resistenza

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